CIRCUITI DINAMICI UNDER 35
Sabato 16 settembre 2017 ore 18
a cura di Daniela Pacchiana
con
Anna Adami, Amalia Annese, Giovanni Annese, Agostino Bergo, Malvina Berti, Gabriele Salvo Buzzanca, Yinglu Chen, Giulia Lazzaron, Federico Montesano, Sonia Pennino, Wilson Querin, Diego Sabellico, Behnaz Shahsavarani, Lisa Stefani, Bogdan ȚZigan
Sogna, sogna, sogna
Dream when the day is thru,
Dream and they might come true,
Things never are as bad as they seem,
So dream, dream, dream1.
JOHNNY MERCER, Dream
Il nuovo ciclo di Circuiti Dinamici Under35, mostre collettive per giovani artisti organizzate dall’Associazione Circuiti Dinamici, continua l’intento di dialogo tra culture diverse e mette a confronto le opere della cinese Yinglu Chen, dell’iraniana Behnaz Shahsavarani e il romeno Bogdan Tzigan con le creazioni di Anna Adami, Amalia Annese, Giovanni Annese, Agostino Bergo, Malvina Berti, Silvia Briscese, Gabriele Salvo Buzzanca, Giulia Lazzaron, Federico Montesano, Sonia Pennino, Wilson Querin, Diego Sabellico e Lisa Stefani.
Le disillusioni e i quesiti dei giovani delle nuove generazioni, definiti da Malvina Berti “Bambi dilaniati del nuovo Millennio che lanciano grida di impotenza” (Bite me and sing me a song), o le vittime del bullismo, simboleggiato da ago e filo che cuce la bocca di una ragazza, in Amalia Annese (The sound of silence), possono trovare una risposta nella canzonetta degli anni Quaranta di Johnny Mercer che ci invita a sognare anche nei momenti più bui perchè le cose non sono mai così negative come sembrano. Le maschere dell’inquietidine che si celano dentro di noi diventano iconiche nella Black room di Giovanni Annese, metaforiche in Of inner deamons di Bogdan Tzigan e mutano in mostri partoriti dalla nostra immaginazione in Behind the Enemies di Silvia Briscese e divengono reali in Il Boss di Gabriele Salvo Buzzanca.
L’esperienza artistica come presa di coscienza del sè e indagine della propria spiritualità sono i temi affrontati nella pittura soggettiva e astratta di Yinglu Chen (Aria statica), nell’autoritratto espressionistico di Behnaz Shahsavarani (Vana speranza), nelle opere grafiche di Anna Adami (Di sicuro una fa meno male dell’altra, anzi non di sicuro, ma forse un po’ sì), nell’incisione linoleografica di Daniele Sabellico (Senza titolo) e nelle stampe fotografiche di Giulia Lazzaron derivate da pellicole modificate chimicamente con sostanze ossidanti e incise a punta secca (dalla serie Siamo arrivati a Settimo Milanese, uh che bel paese! uh che bel paese!) che esplora i suoi ricordi d’infanzia e il concetto di “casa” ovvero tutte le situazioni nelle quali si è sentita al sicuro. Visioni metaforiche accentuate da luce caravaggesca invadono la tela di Agostino Bergo (Il pifferaio magico. Suavitas contra mentem) che affronta il tema della dualità dell’esistenza e che ritroviamo in Sonia Pennino (Senza titolo) con il ribaltamento della realtà nel mondo circense.
Sperimantazioni psichedeliche nelle installazioni di Federico Montesano (N3, Presenza) e visioni surreali dalle reminiscenze di Bacon e di Sughi nei ritratti in laguna di Lisa Stefani (Pescador) entrano in contrasto con la sintetica “street photography” in b/n di Wilson Querin (Frammenti e divieti, Scale immobili).
1 Sogna quando il giorno è passato, // Sogna e i sogni potrebbero avverarsi, // Le cose non sono mai così brutte come sembrano, // Perciò sogna, sogna, sogna [N.d.A.]
Daniela Pacchiana