La vita degli occhi
mostra personale di Valentina Selini
a cura di Laura Ghirlandetti
Le tele di Valentina Selini sono un lampo per gli occhi, una luce immaginativa che ci porta, attraverso le decise campiture, nella topografia affettiva del ricordo di un paesaggio interiorizzato, fatto rivivere attraverso il dialogo dei colori.
E’ una pittura materica, piana, e molto potente dove la luce dà, nella sua apparizione, una sensazione piacevole, vivace ed allegra.
Queste tele hanno la potenza di risvegliare la luce che soggiace nel fondo di uno sguardo reso opaco dalla ripetizione e dalla noia, poiché sono una fulminea rappresentazione della gioia e della fulgidezza delle emozioni.
La vivacità della tavolozza di Valentina pesca infatti direttamente dal mondo dell’infanzia, nelle architetture interiori e negli spazi popolati da voci bambine e familiari, tracciando una propria cartografia degli affetti e dei ricordi.
È indubbio il fascino di queste tele, la loro profonda e gioiosa bellezza; per Valentina la bellezza è una strada, in cui la sua visione pittorica così forte, così trascinante, diventa nella vita una scelta di campo e una visione fattiva di un certo tipo di mondo, in un suo articolo dice:
“trovare la bellezza anche nella sofferenza non è prerogativa di pochi, ma è necessità tremendamente umana: l’unica possibilità che abbiamo di vivere una vita degna di essere vissuta, di non sprecare l’occasione di fare ogni volta una esperienza nuova.”
Lavorando da anni come arteterapeuta nel campo della salute mentale è profondamente convinta che l’arte possa “rappresentare una alleanza nella lotta alla sofferenza che rompe il potere e la distanza fra chi dà e chi riceve.”; “l’arte favorisce apertura e incontro, condivide la prospettiva della salute mentale: far leva sui talenti piuttosto che sulle fragilità, produrre beni relazionali, valorizzare le diversità come opportunità”.
Una gioia possibile, concreta, vissuta e condivisa, impegnata ad accendere altra luce, altro colore, altra vita... questa è forse la forza segreta, e la certa riconoscibilità dell’arte di Valentina Selini.
Laura Ghirlandetti