Lunedì 21 maggio 2018 ore 18.30
Mostra di Saba Najafi e Danièl Nicolàs Schiraldi,
curatela di Laura Ghirlandetti
Altrovivere (I tappa) è il primo appuntamento pubblico di una mostra collettiva in fieri, che nasce dall’esperienza comune di una residenza artistica organizzata presso la struttura che porta appunto questo nome carico di futuro: Altrovivere, un luogo fisico e mentale, dove poter sperimentare un modo di vivere -lo spazio e il tempo- altro.
Prima di tutto ci siamo fermati, ci siamo interrogati, e abbiamo condiviso un’esperienza, abbracciando primariamente un atteggiamento di ascolto e reciprocità, poi abbiamo dialogato e cercato di mettere a tema in modo personale il rapporto uomo-natura, prospettandoci un’ecologia minima.
Crediamo che l’atto di creazione sia, come diceva il filosofo Gilles Deleuze, prima di ogni altra cosa un atto di resistenza, una liberazione di una potenza di vita precedentemente imprigionata o addirittura offesa, oltre che la scelta di esercitare la propria abilità con un fine.
Questa mostra è un atto di resistenza, una liberazione di potenze creatrici altrimenti rimaste silenti, e si propone un fine alto e ultimo: renderci consci di una “certa appartenenza”, oggi più che mai da ribadire perché in pericolo.
Le opere esposte in questa prima mostra presso Circuiti Dinamici sono degli artisti: Saba Najafi e Danièl Nicolàs Schiraldi.
I mondi “altri” evocati dai due artisti sono agli antipodi: se Saba Najafi utilizza materiali naturali, la cera e il fuoco, disegnando e tracciando delle linee che nascono da una radice gestuale ed istintiva, le opere pittoriche di Danièl Nicolàs Schiraldi affondano nella storia dell’arte, sulle tele emergono citazioni ad opere celeberrime, ed evocano un mondo onirico espresso da una tavolozza vitalissima e dirompente.
La mostra ha una sua drammaturgia interna, poiché le opere nella loro netta contrapposizione, dialogano.
Le opere di Schiraldi formano un unicum, sono state infatti installate senza soluzione di continuità come se fossero un unico grande grandangolo; sono l’espressione di un mondo “alternativo”, libero e liberato, dove c’è spazio anche per una visione animale pacificata.
Le opere di Najafi sono il contraltare scarno e stridente, della vita armoniosa e musicale, sono quello che rimane, sono i resti dopo la festa.
Ed esprimono un mondo mitologico diverso, fatto di esili tracce, minime, povere, ed ecologiche, che parlano dell’incontro, e della loro alchimia trasformatrice.
La mostra idealmente termina e si rilegge attraverso “Le note vocali”: brevi registrazioni di pensieri e riflessioni circa l’intera esperienza degli artisti stessi, che sono il tappeto sonoro costante della mostra.
La mostra sarà visitabile dal giovedì al sabato dalle 18 alle 20 fino al 2 giugno 2018.