PASSIONE | PATRIZIO MARCOCCI, MIRANDA PHAROS, ALBERTO TOMASI | 17.02.2019

Espongono (in ordine alfabetico): Patrizio Marcocci, Miranda Pharos, Alberto Tomasi
A cura di Laura Ghirlandetti
Fino al 6 Marzo 2019 | orari gio-ven-sab dalle 17 alle 19
Spazio espositivo Circuiti Dinamici
Via Giovanola, 19-21 Milano

Scoprire una passione e viverla da auto-didatti, in questo caso la passione è la fotografia, lo scrivere cioè con la luce, un’attività sempre più diffusa ai giorni nostri grazie ad una tecnologia che lo permette facilmente e con costi relativamente contenuti, ma lo sappiamo non è di certo solo questo ad attrarre…
Immortalare su pellicola o pulviscolo digitale la bellezza che ci circonda non ha perso la propria magia, forse perchè nella possibilità di eternizzare un momento è insita l’azione di raccontare di sè e del proprio tempo, come testimonianza fragile e pervicace insieme.
Imparare a vedere la bellezza sia questa nei luoghi del quotidiano, o nella novità e nell’avventura di un viaggio, scorgendo nei dettagli delle forme, in luci e colori, il senso estatico di un momento; sapere cogliere e trattenere una particolare atmosfera, un momento fugace, è anche un esercizio che diventa presto un’attitudine, una strada maestra, ricca di intensità e di insegnamento.
Per molti maestri d’arte la fotografia è soprattutto concentrazione, silenzio, senso dello scatto nelle forme della composizione.
Ma pensandoci è anche uno dei segni più leggeri e al contempo tangibili della nostra presenza, di un corporeo ed unico passaggio, è il racconto personalissimo di un particolare punto di vista, la narrazione poetica di un “esserci”.
Da questo incanto originario e consapevolezza nasce questa mostra, che vuole ribadire il senso di profonda soddisfazione insito nell’atto di fotografare, e ancora prima di guardare, osservare, assaporare, e poi il conseguente raccogliere e raccontare nell’attimo di uno scatto più o meno atteso o carpito.

Le opere che ci propone Patrizio Marcocci nella serie “Viaje a España” (“Viaggio in Spagna”) sono molto luminose, sono immagini “di viaggio e di strada” scattate in un momento di grande intensità emotiva, durante un periodo di studio all’estero denso di scoperte e nuovi incontri.
La luce dorata è quella di un autunno particolarmente mite, quello del 2017, le città immortalate sono Madrid, Toledo, Granada, Segovia, Leganés.
Sono immagini sicuramente volute, ma non studiate, Patrizio è un fotografo tenace, capace di lunghi appostamenti pur di ottenere lo scatto “giusto”, eppure si avverte come una facilità, un’immediatezza di incontro felice, in cui si respira sia “famigliarità” che “freschezza”, una facilità di resa, come se Patrizio fosse colto e sopraffatto da un momento già “perfetto”, allineato con la propria volontà stilistica.
Il risultato sono questi scatti: gioiosi, vitali e partecipi, che comunicano soprattutto calore grazie ad un senso estetico in totale ascolto dell’esperienza.

Le opere di Miranda Pharos nascono da tecnologia analogica, in bianco e nero, su pellicola ILFORD; ritraggono soprattutto dettagli del borgo e del paesaggio durante l’attesa dello spettacolo inscenato dalla comunità di Monticchiello: paese toscano in provincia di Siena, in cui ogni anno da oltre 50 anni, d’estate, si rappresenta uno spettacolo collettivo, preparato e messo in scena dagli stessi abitanti del luogo, un vero e proprio teatro di comunità.
In queste immagini si percepisce una certa inquietudine serpeggiare: i preparativi per la serata fervono, ci sono pochissimi abitanti in giro, e ancora i turisti tardano ad arrivare, può sembrare a tratti un paese fantasma, ma c’è comunque troppa energia.
Si avverte anche una certa malinconia, quella che deriva dalla fine di una giornata, ma anche dalla bellezza a suo modo scabra e potente di una terra come la Toscana, e una calma indaffarata, concentrata.
Le immagini di Miranda sono fortemente contrastate, definite dalla luce del tramonto, o sono scatti direttamente fatti alla scena.
Sono fotografie evocative, proprio per questo Miranda non ha voluto rivelare di quale anno si tratti, perchè l’indefinito le rende più misteriose e ricche di storia.

Le opere esposte da Alberto Tomasi immortalano alcuni momenti della cerimonia ebraica di Chanukkà, tenutasi presso la Sinagoga Italiana di Padova nel dicembre del 2018.
Qui, durante la serata, l’ensemble Shirè Miqdash si è alternata ai monologhi di Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova, ed all’emozionante accensione della Chanukkiyah: un particolare candelabro a nove braccia.
Il miracolo di Chanukkà è narrato nel Talmud: dopo la riconquista del Tempio di Gerusalemme devastato in parte dagli ellenici, secondo il rituale la menorà del Tempio doveva essere illuminata permanentemente con olio di oliva puro, ma si trovò olio sufficiente solamente per una giornata; i sacerdoti asmodei prepararono allora una menorà di ferro e stagno ed accesero comunque i lumi: miracolosamente quel poco olio durò il tempo necessario a produrre l’olio puro, otto giorni, da questo episodio deriva l’usanza di accendere la Chanukkiyah .
Gli scatti di Alberto raccontano con solennità e vicinanza il lato festivo e spirituale della cerimonia, cogliendo espressioni e momenti di intensità con rapidità e sicurezza autorale.
Le sue immagini, ricche di partecipazione, raccontano l’intensità del rito fermando attimi di emozione e bellezza di una celebrazione in cui la luce è la sublime protagonista.

Patrizio Marcocci:
attualmente ricercatore universitario a Firenze, si occupa di temi legati all’ingegneria delle telecomunicazioni.
Da quasi 20 anni fotografo per passione, recentemente ha sviluppato e praticato più assiduamente la fotografia di viaggio e di strada. Comunicare e trasmettere un’emozione: è questo il lato affascinante della fotografia per Patrizio, che lo guida e ispira in ogni suo scatto.
Con “Viaje a España” (“Viaggio in Spagna”), Patrizio intende avvicinare i due generi fotografici che predilige, gli scatti di viaggio e di strada, cercando di dare un’essenziale impronta umana ad alcuni luoghi visitati nella sua recente esperienza in terra iberica.
Durante la maratona fotografica “Scattinfiera 2017” di Arezzo, organizzata dalla associazione fotografica IMAGO, ha ricevuto il premio come miglior scatto nella categoria “Instagram”.
Nell’ambito del festival internazionale di fotografia PHotoESPAÑA 2018, due sue fotografie sono state esposte nella “Instagrammers’ Gallery” (mostra #PlayersContest) presso lo “Espacio Fundación Telefónica” di Madrid. Una delle due, “Saludo al sol”, è presente oggi in questa galleria.>>

Miranda Pharos:
è uno pseudonimo che esprime un intero mondo creativo, è un’identità celata che necessita di esprimersi con maggiore libertà attraverso vari media tra cui la fotografia, il disegno e la sua rielaborazione grafica, e la scrittura.
Questa è la sua prima mostra fotografica.

Alberto Tomasi:
Nasce a Trento il 4 luglio 1988 dove si dilploma in Arti Grafiche nel 2007.
La sua personale ricerca artistica e spirituale parte da esperienze non sempre positive della sua adolescenza e trovano realizzazione nell’avvicinamento alla natura, al silenzio, all’essenzialità, alla solitudine vissuta come catalizzatore della propria creatività.
Dopo una prima sperimentazione in fotografia digitale, passione che lo ha ancor più coinvolto nell’elemento naturale del Trentino, ben presto avvia una ricerca più intimistica ed artistica, sperimentando le più disparate tecniche pittoriche. Dopo alcune esposizioni collettive per beneficenza a Pergine Valsugana e Levico Terme, espone le proprie opere artistiche a Castel Pergine nel luglio del 2018.
Attualmente prosegue con la sua passione per la fotografia digitale ponendosi come osservatore discreto e attento della realtà umana che lo circonda, prestando la massima attenzione ad ogni emozione e dettaglio.

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