Eva Velicskov
1 Luglio – 18 Luglio
Così l’artista presenta il proprio lavoro:
<< Contagious Outcomes è un progetto artistico nato come momento di autoindagine in risposta al covid-19. Ho scattato con la fotocamera del mio smartphone (iphone 8 plus) per simboleggiare che l’arte non ha confini e soprattutto immortalare alcuni momenti durante il periodo di quarantena. L’intento è quello di creare un riflesso di come la privazione della propria libertà fisica, l’isolamento e la conseguente solitudine possono essere un momento particolare di dialogo, interazione e confronto con se stessi se guardati da una prospettiva più ampia. Ho immaginato una relazione con una gemella, ovvero un’altra me possibile, che tramite il potere dell’immagine si trasmuta in realtà. Sono un’artista/performer senza tempo. Ho iniziato la mia indagine artistica studiando danza contemporanea dall’età di 6 anni per poi conseguire una laurea magistrale in psicologia, la quale mia ha portato ad approfondire la ricerca delle proprie risorse e dei propri confini nell’espressione sia psico-corporea sia artistica, fino a quando nel 2018 ho creato “Danza BioQuantica”, dove si indaga il rapporto tra arte e scienza in relazione alla psicologia, al corpo e alla multimedialità, insieme alla collaborazione con vari artisti nel campo delle performing arts e della digital art, realizzando performance ed esibendosi in vari contesti >>
Eva Velicskov lavora come counselor professionista ed esperta di dinamiche corpo-mente.
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La velocità con cui il tempo scorre per ciascuno di noi, che ovviamente è un concetto diverso dal matematico scorrere dei secondi che si succedono uno uguale all’altro, richiama la differenza tra tempo e durata, di bergsoniana memoria. Da un lato infatti abbiamo il tempo della scienza, osservabile, misurabile, analitico, certo, ma anche asettico nel suo succedersi concatenato; dall’altro quel coacervo di sensazioni e stati mentali, che ognuno di noi vive non in maniera sequenziale e matematicamente scomponibile, ma come un continuo fluire, sulla cui velocità percepita è enorme l’influsso dello stato psichico di ciascuno. Lo stesso evento, che il tempo misura come identico, può avere durata estremamente differente per ciascun essere umano che abbia occasione di viverlo: a volte pochi minuti sembrano un’eternità che non vuole saperne di passare e il tempo sembra letteralmente sospeso, altre volte intere ore volano via, senza che ne abbiamo percezione, convinti che siano passati pochi attimi. Ognuno di noi ha avuto esperienza di questa differenza, che rappresenta uno dei grandi misteri dell’uomo e della sua mente: il tempo che cerchiamo costantemente di ingannare finisce sempre per ingannare noi, allontanandosi praticamente sempre, nella percezione di ognuno, dal semplice dato misurabile. Bergson concludeva che la durata è l’unico tempo che esiste per ciascuno di noi: sicuramente è l’unico che possiamo percepire direttamente, per il quale non abbiamo bisogno di astrazione – come invece accade col tempo della scienza – per misurare ogni singolo attimo.
Aldo Torrebruno
COMPENDIO DEL TEMPO SOSPESO
Wunderkammern effimere
Curatela | Anna Epis e Aldo Torrebruno, microbonet
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(MM2 Abbiategrasso)
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