SAVE THE DATE! MELINA CONDURSO | 13.02.2022
Le due Wunderkammern presentano le opere di Melina Condurso, offrendoci due distinte visioni; da un lato con le bustine da tè realizzate per Compendio del tempo sospeso, dall’altro con i suoi libri d’artista. Sebbene si tratti di opere differenti, è immediatamente possibile ravvisare il legame che le unisce, ma al contempo anche apprezzarne le differenze: le bustine di tè ci parlano di questi due ultimi anni e sono davvero testimonianza del tempo dell’attesa che abbiamo vissuto, in costante sospensione, con giornate accompagnate da nuovi rituali e gesti più lenti rispetto a ciò cui eravamo abituati; i libri sono invece tracce di tempo passato, presente e futuro, con la costante del recupero a nuova vita di oggetti e materiali che sembravano aver perso la propria funzione ed il proprio significato.
È il filo, la cucitura, il tenere assieme la cifra distintiva che contraddistingue queste opere: l’artista sembra voler utilizzare il legame fisico che crea tra i vari materiali per renderli unici, differenti, nuovi. L’atto di riunirli, di modificarli, di ibridarli diviene da un lato prenderne possesso, imprimere la propria sottolineatura, caratterizzarli attraverso nuovi toni e nuovi ritmi, dall’altro regalare ad oggetti accumulatisi, che avevano perso la propria destinazione d’uso originaria, una nuova possibilità, donare loro un nuovo senso, farli diventare segnali di un particolare momento della propria vita e simboli che rimandano ad altro rispetto a ciò che sono stati.
Ed è proprio l’atto di cucire, di rendere personale, che è anche un momento di concentrazione, di riflessione, di sospensione che porta l’artista a legare parte di sé ai materiali che utilizza, a imprimere il proprio senso e il proprio segno ad altri segni e ad altri sensi.
La stratificazione della materia, il partire da oggetti già carichi di simboli come sono i libri, gli oggetti più ricchi di significati che l’uomo abbia creato, con il loro costante rimandare simbolico ad altro, con l’intreccio tra significante e significato, con le parole e il loro dire, andando però a rivelare significati distanti da quelli che li contraddistinguevano nella loro vita precedente permette a Condurso di raccontarci storie nuove. La tecnica utilizzata per realizzare queste unioni, i fili che legano i materiali sono anch’essi simbolici: il cucire per recuperare alla vita richiama a gesti ancestrali, alla capacità dell’uomo di ricombinare e reinventare, di mutare forme, logiche e utilizzi originari in nome della nostra capacità di creare nuovo significato. Il legame è anche quello del tempo: cucendo le varie parti l’artista crea percorsi che sono anche temporali: ci ricorda infatti al contempo ciò che gli oggetti (i libri, le bustine) sono stati nel passato, ma li attualizza, restituisce loro un presente e anche un futuro, che in molti casi non avrebbero avuto. L’insieme che si crea, nuovo, riunisce in sé la visione di chi lo realizza e il senso di continuità temporale in cui questi oggetti si inseriscono e scandiscono.
Aldo Torrebruno
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Vernice
Domenica 13 febbraio ore 17.00
Circuiti Dinamici, via Giovanola 21/C Milano
[MM2 Abbiategrasso]
In ottemperanza al protocollo anti-COVID
L’ingresso è possibile solo con Green Pass Rafforzato e mascherina FFP2 o FFP3