SAVE THE DATE! ERMANNO CAMPALANI | 22.01.2023

SAVE THE DATE! ERMANNO CAMPALANI | 22.01.2023

VERNICE Domenica 20 novembre, ore 17,30

Wunderkammern effimere
Circuiti Dinamici, via Giovanola 21/C Milano

Il primo artista che la nostra Wunderkammern ospita per il ciclo Trittico è Ermanno Campalani, che presenta tre immagini di grande fascino, la cui presentazione è al contempo una dichiarazione stilistica e una descrizione concisa di questo lavoro: “Quando nevica in città il tempo sembra fermarsi avvolto in un silenzio surreale”.
Proprio in questi giorni le bacheche social si sono popolate in occasione dell’anniversario della grande nevicata dell’85, che tra il 13 e il 17 gennaio paralizzò il nord Italia con grandi preoccupazioni per gli adulti e enorme gioia per i bambini. Quello che ricordo è esattamente ciò che il nostro fotografo afferma: il silenzio surreale, sovrumano, impossibile, i tempi che si dilatano, la vita solitamente frenetica costretta a rallentare dall’eccezionalità dell’evento atmosferico. La sensazione che vadano rispettati i tempi che la natura ci propone, invece di piegarli al nostro volere. Da allora, soprattutto a Milano, non ci sono state più occasioni in cui abbiamo vissuto quell’atmosfera surreale così a lungo, ma forse proprio perché nelle città – non solo a Milano, in tutte le grandi città italiane – la neve è diventata un evento così raro, la sensazione che ci lascia è davvero quella di essere collocati oltre il tempo e lo spazio, di galleggiare in un limbo bianco dall’estensione indefinibile.
Le foto di Campalani riescono a fermare questo spazio-tempo surreale: la neve prova a ricoprire l’asfalto, il cemento, cerca di attutire i rumori e di riportare l’uomo che cammina, senza mezzi meccanici, al centro della scena urbana. Le orme disegnano bizzarri pattern sulla fragile coltre di neve, rimandando a coloro i quali sono passati prima, rendendo il passato visibile, tangibile. Tutto sembra perdersi: i colori tendono al grigio, con il candore dei fiocchi posatisi a fare da contraltare. In questo contesto quasi acromatico il fotografo lascia emergere alcuni dettagli: gli ombrelli decisamente rosa, le scarpe del pedone vigorosamente gialle, il bidone della spazzatura oscenamente verde, sono tutti colori che da un lato emergono ancora più potenti grazie al contesto lattiginoso, dall’altro sembrano volerci richiamare alla transitorietà del fenomeno atmosferico surreale, sembrano ricordarci che presto finirà e torneremo a contorni più definiti, ai consueti impegni pressanti, agli abituali colori più saturi. Ma noi, come bambini, preferiamo seguire Campalani e perderci in quel non-tempo che, anche se per poche ore, il fotografo ritaglia per noi.

Aldo Torrebruno

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