DANIELA GIORDANO, AMALIO LUCCIANO, ISABELLA MARINO | SAVE THE DATE 16.02.2025

Daniela Giordano, Amalio Lucciano, Isabella Marino | SAVE THE DATE 16.02.2025

 

VERNICE
DOMENICA 16 febbraio, ore 18

Wunderkammern effimere
Via Giovanola 21/c Milano
MM2 Abbiategrasso

Le nostre bacheche delle meraviglie ospitano una mostra della serie Geometrie urbane. Questa iniziativa rappresenta un affascinante campo di indagine, capace di svelare la complessità e l’armonia insite nella struttura delle nostre città. Un intreccio di forme e spazi che ci invita a osservare l’ambiente urbano da una prospettiva privilegiata, alla ricerca di un ordine nascosto, di una visione fotografica che sappia cogliere il dialogo tra il costruito e il vissuto. L’idea di fondo è quella di esplorare la città nella sua interezza, muovendosi costantemente tra la visione d’insieme e gli infiniti dettagli che la compongono. Questo consente di rivelare affinità sorprendenti tra il particolare e il totale, quasi in una configurazione frattale: in ogni angolo della città si nasconde una geometria unica, un gioco di forme, colori e texture che si ripetono nei grandi panorami urbani e nei dettagli più intimi, spesso trascurati ma ricchi di significato.

Le immagini presentate in questa mostra propongono una duplice lettura: da un lato, una prospettiva ampia e inclusiva, capace di restituire l’essenza complessiva della città; dall’altro, un’indagine attenta ai particolari, a quei frammenti di realtà in cui la geometria urbana si manifesta con una forza più intima e suggestiva. Un continuo rimando tra macro e micro, tra il grande e il minuto, che costruisce un dialogo visivo tra ordine e caos, tra rigore architettonico e imprevedibilità della vita cittadina.

Daniela Giordano ben esemplifica questo dialogo, scegliendo Venezia come scenario privilegiato della sua ricerca, giocando con la ripetizione dei moduli architettonici e la presenza mutevole degli esseri viventi, siano essi umani o non umani, nello specifico volatili. Le sue immagini mettono in tensione la solennità della geometria urbana con l’effervescenza del quotidiano: la ritmica sequenza di archi e colonne in Piazza San Marco si scontra con il moto disordinato della folla e degli uccelli che popolano la città. Così, nella sua visione, Venezia diventa un organismo pulsante, dove la rigidità delle strutture dialoga con l’imprevedibile presenza umana e animale, in un equilibrio precario e affascinante. Interessante anche l’idea di utilizzare Venezia, una delle città più vissute e meno abitate come quinta ideale per la propria rappresentazione.

Amalio Lucciano, invece, gioca con la luce e lo sfondo naturale per esaltare le geometrie cittadine. I suoi scatti attendono il momento perfetto in cui il cielo diventa un contrappunto ideale alle architetture urbane: le nuvole si fanno trama, il contrasto di luce scolpisce e valorizza le forme, il colore si intensifica o si dissolve. Le sue immagini mostrano come il paesaggio costruito trovi la sua forza proprio nel dialogo con l’elemento atmosferico, rivelando così una città che non è mai statica, ma sempre in mutazione sotto il continuo modificarsi del cielo. Anche in questo caso si ha un interessante contrasto tra permanenza e mutevolezza, contrasto che valorizza entrambi gli elementi.

Isabella Marino, infine, si immerge in una piccola città per scovare un segreto nascosto nelle sue geometrie. A Gubbio, contrappone la solida austerità del muro di cinta medievale alla presenza silenziosa di un’opera d’arte: l’uovo di Mirella Bentivoglio, tanto caro agli abitanti della città umbra. Questo elemento, simbolo di perfezione e rinascita, si inserisce nel tessuto urbano creando un gioco di richiami con il materiale costruttivo delle mura, suggerendo un dialogo tra passato e presente, tra struttura e significato. In questo accostamento, la geometria urbana diventa narrazione, memoria e riscoperta, simboleggiando la costante rinascita.

Geometrie urbane è dunque un invito a guardare la città con occhi nuovi, a cogliere le armonie invisibili che la abitano, a riscoprire i dettagli nascosti nei suoi angoli più segreti. È un viaggio che oscilla tra la vastità e l’intimità, tra il rigore delle forme e la libertà dello sguardo, tra l’architettura e la vita che incessantemente la attraversa.

Aldo Torrebruno

Locandina HD

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